SA 8000 (responsabilità sociale): i vantaggi per le aziende - Dicembre 2002
Lo scenario di un mercato globale, prospettato da più parti, per il terzo millennio concepisce l’impresa sempre più come nuova istituzione sociale, una sorta di surrogato di famiglia dal quale dipende il benessere della società. In questo senso le imprese di successo, nel prossimo futuro, saranno quelle in grado di creare “valore aggiunto” non solo per i propri clienti ed azionisti, ma anche per dipendenti, fornitori, associazioni di partecipazione e comunità locali.
Per essere in grado di sostenere questo considerevole impegno è necessario che le aziende siano “accreditate” nella società civile al medesimo livello di un “buon cittadino” affinché possano assicurarsi la fiducia delle varie categorie cointeressate ed essere apprezzate quale partner fidato nei rapporti di scambio.
Imperativo quindi, diviene il comunicare, nelle parole e nei fatti, quei comportamenti atti a soddisfare le aspettative dei singoli interlocutori.
La presa in carico, in alcuni ambiti già manifesta, di una forte e visibile responsabilità etica alla quale saranno invitate le aziende, nella scenografia economica prossima futura, diventerà un elemento portante del nuovo mercato globale.
In quest’ottica, il progetto avviato dal Ministero del Welfare per pervenire ad un nuovo standard per la certificazione sociale delle aziende pone l’Italia all’avanguardia nell’area dei rapporti tra imprese e comunità definendo la necessità di promuovere forme responsabili di produzione e sviluppo.
La concretizzazione delle diverse prerogative che influiscono sui processi di consenso sociale ed ambientale diventano quindi una opportunità per garantire l’efficacia e l’efficienza delle spese aziendali, oltre che, nel tempo, assicurare un risparmio nei costi sostenuti dall’intero comparto economico nazionale.
A tal proposito, la Comunità Europea ha recepito le aspettative delle diverse parti interessate sull’importanza che una politica integrata dello sviluppo debba necessariamente prevedere l’adesione sociale e la difesa dell’ambiente ed ha previsto l’introduzione di azioni di sostegno a favore dell’imprenditorialità.
Nel prossimo futuro, queste, potranno concretizzarsi col sostegno contributivo atto ad abbattere i costi necessari all’adozione della norma sulla responsabilità sociale e, come ha già fatto la regione Toscana in Italia, nello stanziamento di fondi diretto a tutte quelle piccole e medie imprese che decidano di acquisire la certificazione ambientale e sociale e nella proposta di prevedere un sistema che premi le imprese certificate od in corso di certificazione rispetto a qualità ambientale (ISO 14001) e/o responsabilità sociale (SA 8000). In questo contesto, le aziende potranno aumentare la loro visibilità in termini di immagine, di deducibilità fiscale, di agevolazioni finanziarie.
Le aziende di successo saranno, sempre più, quelle accorte e lungimiranti, quelle in grado cioè di recepire immediatamente i messaggi lanciati dalla comunità istituzionale nazionale ed internazionale perché i prodotti Italiani siano apprezzati non soltanto per la qualità della realizzazione, ma anche per la valenza sociale che portano in sé.
Per essere in grado di sostenere questo considerevole impegno è necessario che le aziende siano “accreditate” nella società civile al medesimo livello di un “buon cittadino” affinché possano assicurarsi la fiducia delle varie categorie cointeressate ed essere apprezzate quale partner fidato nei rapporti di scambio.
Imperativo quindi, diviene il comunicare, nelle parole e nei fatti, quei comportamenti atti a soddisfare le aspettative dei singoli interlocutori.
La presa in carico, in alcuni ambiti già manifesta, di una forte e visibile responsabilità etica alla quale saranno invitate le aziende, nella scenografia economica prossima futura, diventerà un elemento portante del nuovo mercato globale.
In quest’ottica, il progetto avviato dal Ministero del Welfare per pervenire ad un nuovo standard per la certificazione sociale delle aziende pone l’Italia all’avanguardia nell’area dei rapporti tra imprese e comunità definendo la necessità di promuovere forme responsabili di produzione e sviluppo.
La concretizzazione delle diverse prerogative che influiscono sui processi di consenso sociale ed ambientale diventano quindi una opportunità per garantire l’efficacia e l’efficienza delle spese aziendali, oltre che, nel tempo, assicurare un risparmio nei costi sostenuti dall’intero comparto economico nazionale.
A tal proposito, la Comunità Europea ha recepito le aspettative delle diverse parti interessate sull’importanza che una politica integrata dello sviluppo debba necessariamente prevedere l’adesione sociale e la difesa dell’ambiente ed ha previsto l’introduzione di azioni di sostegno a favore dell’imprenditorialità.
Nel prossimo futuro, queste, potranno concretizzarsi col sostegno contributivo atto ad abbattere i costi necessari all’adozione della norma sulla responsabilità sociale e, come ha già fatto la regione Toscana in Italia, nello stanziamento di fondi diretto a tutte quelle piccole e medie imprese che decidano di acquisire la certificazione ambientale e sociale e nella proposta di prevedere un sistema che premi le imprese certificate od in corso di certificazione rispetto a qualità ambientale (ISO 14001) e/o responsabilità sociale (SA 8000). In questo contesto, le aziende potranno aumentare la loro visibilità in termini di immagine, di deducibilità fiscale, di agevolazioni finanziarie.
Le aziende di successo saranno, sempre più, quelle accorte e lungimiranti, quelle in grado cioè di recepire immediatamente i messaggi lanciati dalla comunità istituzionale nazionale ed internazionale perché i prodotti Italiani siano apprezzati non soltanto per la qualità della realizzazione, ma anche per la valenza sociale che portano in sé.