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venerdì, dicembre 02, 2005

Internet marketing: scrivere sul Web - Giugno 2002

Le tecniche per rendere un sito interessante e “catturare i naviganti”.

Per costruire un sito attraente ed evitare errori nella realizzazione esistono regole ben precise da dover necessariamente osservare.
La prima cosa su cui riflettere è questa:
“Il web è un luogo di lavoro e condivisione, da non confondere con la televisione.”
Entrambi sono supportati da uno schermo di vetro, ma la differenza tra i due mezzi non risiede tanto nel fatto che la televisione è veloce e il web lento (presto questo problema sarà risolto), quanto nel rapporto con gli utenti: il web è un medium on-demand in cui l'utente richiede le informazioni con un atto di volontà, mentre la televisione è un mezzo broadcast che lascia lo spettatore passivo di fronte all'offerta dei contenuti.

Quindi:

“La TV è fatta per essere guardata, il Web per compiere azioni.”
Gli utenti web non sono spettatori né esploratori, vogliono fare qualcosa. Il web è fatto per lavorare. Cliccare. Cercare. Ottenere dei risultati. Non semplicemente, guardare.
L'usabilità è una della armi a nostra disposizione per trattenere l'audience e per consentire ai visitatori di lavorare con il nostro sito.
L'usabilità è quella proprietà di un sito web che lo rende "facile" da navigare e da usare.

“Ogni tipo di scrittura ha la sua tecnica, la sua storia, le sue tradizioni.”
Nel caso della scrittura sul Web, è meglio evitare periodi troppo lunghi e l’uso eccessivo delle subordinate. Scrivere sul web non è la stessa cosa che scrivere sulla carta stampata, ma risponde a metodi e principi diversi. D’altra parte, un articolo di giornale ha una struttura differente rispetto ad un libro, ed ancora, una poesia non è scritta come un testo scientifico.
Della pagina di un giornale, il lettore ha subito una visibilità immediata dell’insieme delle informazioni. Rapidamente, può individuare l’articolo o il punto preciso dove leggere. Diverso invece è per il Web. Ogni pagina di un sito è indipendente rispetto ad un'altra, e la sua visibilità è molto minore, inoltre, l’utente non avrà mai, in un solo colpo d’occhio, tutte le informazioni. Infatti, leggere sul monitor di un computer è più faticoso rispetto alla carta: si impiega in media il 25 per cento di tempo in più. L’utente Web è quindi un lettore impaziente e critico: non sceglie un sito perché è bello o famoso, ma perché vi trova le informazioni di cui ha bisogno. Quindi nell’approcciarsi al Web è utile ricordarsi che: Internet è un media informale e immediato, non comparabile alla carta stampata.
Gli utenti apprezzano uno stile di scrittura semplice, intuitivo, e, quando possibile, con un certo umorismo.

“Bisogna evitare titoli troppo complessi.”
È invece utile una struttura grammaticale semplice e funzionale. Inoltre, se i testi contengono numeri, tabelle, statistiche, bisogna aggiornarli con frequenza.

“La comunicazione varia a seconda di chi legge e di chi scrive.”
Sono molti gli utenti della Rete convinti che si possano utilizzare le stesse tecniche di compilazione per un portale in Internet e per un giornale su carta stampata. Il problema nasce quando ad avere questa convinzione sono gli «scrittori professionali» del Web.
Le tecniche dei due linguaggi devono essere diverse per una ragione fondamentale: mentre la carta stampata utilizza come supporto, appunto, il cartaceo, i siti Internet vengono letti tramite il monitor. In questo caso la velocità media di lettura è inferiore del 25 per cento. Di qui la necessità di evitare forme di scrittura complesse.
Se scriviamo per un sito di informazione lo stile e la struttura sarà molto più razionale, utile, significativo.
Se invece scriviamo per un sito di moda o di viaggi, la comunicazione avrà lo scopo di suscitare le emozioni.
In questa ottica, il Web rappresenta un’occasione straordinaria e, allo stesso tempo, un mezzo per recuperare alcuni, eventuali gap di comunicazione presenti nei confronti dei propri utenti o clienti. Provate a curiosare fra i siti delle più importanti compagnie petrolifere del mondo, di quelle che talvolta provocano dei veri e propri disastri ecologici negli oceani. La loro campagna di informazione sarà incentrata sul rispetto che hanno per l’ambiente, sulla loro costante ricerca di fonti di energia pulita e di prodotti ecologici.

“Struttura del testo”.
L’utente Web è un veloce consumatore di notizie ed in generale, le sue ricerche sono rapide e focalizzate.
Il testo deve quindi corrispondere a queste esigenze. A tal fine è a volte indicato utilizzare parole in grassetto oppure contraddistinte da un colore. Ma attenzione a non scrivere in grassetto più di due o tre parole di fila e a non utilizzare il blu, colore in generale riservato ai link.
In alcuni casi è utile cominciare un testo dalle conclusioni, metodo che fornisce le condizioni per comprendere subito dove si vuole arrivare.

“Parlare costa poco”
La voce emerge dal corpo come rappresentazione del nostro mondo interiore. Trasmette le nostre esperienze passate, le nostre speranze e paure per il futuro, e la risonanza emotiva del momento. Se non trasmette niente di questo, sarà per forza una voce mascherata e una volta fatta tacere la voce, chiunque ascolti intuisce che non stiamo davvero parlando…”.
David White, Il risveglio del cuore.

Questa regola, espressa dall’autore, può, anzi dev’essere valida anche per la scrittura sul Web.

Le pagine Web sono delle conversazioni, anche se ancora molti non hanno afferrato il concetto e le concepiscono “solo” come pagine pubblicate. Statiche. In realtà sono davvero conversazioni: espressioni di voci individuali che cercano una risposta. Le pagine Web hanno dei meccanismi di feedback da parte dei visitatori e cambiano nel tempo per rispondere a quei commenti. Inoltre devono cambiare visibilmente o la gente non tornerà a visitarle. Questo vuol dire che c’è un desiderio molto forte di sentire un tocco umano e personale anche nelle pagine dei siti aziendali – di avere l’impressione che ci parlino in modo sincero. Questo desiderio esprime il bisogno di una comunicazione meno formale, meno professionale, meno anonima, e che stia più dalla parte della gente che legge, piuttosto che da quella dell’azienda che scrive.