Accreditamento e Certificazione nelle attività sanitarie e socio-assistenziali - Novembre 2003
L’accreditamento è un processo di valutazione sistematico e periodico svolto da un'agenzia esterna o da un altro organismo, il cui obiettivo è quello di verificare il possesso da parte dei servizi sanitari e socio-assistenziali di requisiti predeterminati relativi alle condizioni strutturali, organizzative e di funzionamento che si ritiene influiscano sulla qualità dell'assistenza.
Lo scenario sanitario e socio-assistenziale, in Italia si è sempre caratterizzato per la sua complessità e delicatezza. Già da molti anni, i mass media, i pazienti/utenti, le amministrazioni e tutti quelli che in gergo anglosassone vengono chiamati stakeholders (parti interessate) hanno preso più coscienza del ruolo che essi hanno assunto all’interno di questa mega “struttura”.
Questa, in virtù anche dell’introduzione di nuovi standards normativi che impongono una revisione sostanziale ed un ripensamento dei modelli organizzativi e delle modalità di gestione ed erogazione dei servizi, deve sempre più essere integrata con il territorio in cui opera, essere gestita secondo standards manageriali ed incentrata al soddisfacimento delle aspettative dei propri “clienti”, sia implicite che esplicite.
La normativa di riordino del Sistema Sanitario Nazionale ha preso il via con il D.Lg. 502/92 il quale ha previsto (cfr. Titolo II, art. 10) l’adozione “in via ordinaria” del “metodo della verifica e revisione della qualità e della quantità delle prestazioni” ed ha dato alle regioni la competenza per definire i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi richiesti per l’esercizio delle attività sanitarie “con particolare riguardo alla introduzione ed utilizzazione di sistemi di sorveglianza e di strumenti e metodologie per la verifica di qualità dei servizi e delle prestazioni”. Il D.Lg. del 24/07/1995 ha fissato i contenuti e le modalità di utilizzo degli indicatori (cfr. art. 1) “quale strumento ordinario e sistematico per l'autovalutazione e la verifica dell'efficienza gestionale e dei risultati conseguiti nell'esercizio delle attivita' sanitarie”.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n° 37 del 14/01/1997, premesso che la “Valutazione e miglioramento della qualità … hanno lo scopo di garantire all'utente che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità”, ha previsto la realizzazione di progetti “per iniziative di valutazione e miglioramento della qualità” che prevedano:
1) “l'identificazione di un problema (intesa come occasione di miglioramento);
2) la determinazione delle cause possibili;
3) la definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
4) la progettazione e l'effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale discrepanza;
5) la progettazione e l'effettuazione dell'intervento migliorativo;
6) la valutazione di impatto a breve e medio termine dell'intervento migliorativo nei confronti del problema affrontato;
7) la diffusione dei risultati a tutti gli interessati. Tali iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali, organizzative, amministrative, etc.)”.
Ha definito le strutture che devono essere soggette all’autorizzazione all’esercizio (e rispondere ai requisiti per essere accreditate presso il Sistema Sanitario Nazionale):
a. le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale ivi comprese quelle riabilitative;
b. le strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuzie e/o post-acuzie;
c. le strutture sanitarie e socio-sanitarie che erogano prestazioni in regime residenziale e semiresidenziale;
d. gli stabilimenti termali;
e. gli studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie che erogano prestazioni di chirurgia ambulatoriale o svolgono procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o comportanti un rischio per la sicurezza del pazientre, nonché le strutture esclusivamente dedicate ad attività diagnostiche;
f. le attività di assistenza domiciliare.
Lo stesso decreto ha quindi stabilito i requisiti minimi relativi agli aspetti organizzativi delle strutture:
1. “politica, obiettivi ed attività
2. struttura organizzativa
3. gestione delle risorse umane
4. gestione delle risorse tecnologiche
5. gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni6. sistema informativo.
Il D.Lg. 229/99 ha introdotto quei concetti attraverso l’elaborazione dei quali le Strutture Sanitarie possono acquisire gli strumenti in grado di soddisfare queste nuove esigenze. In particolare, l’Articolo 8-octies - Controlli riporta che: “La Regione e le aziende unità sanitarie locali attivano un sistema di monitoraggio e controllo sulla definizione e sul rispetto degli accordi contrattuali da parte di tutti i soggetti interessati nonché sulla qualità della assistenza e sulla appropriatezza delle prestazioni rese”.
Anche il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004, ha posto, fra i propri obiettivi quello di “Garantire e monitorare la qualità dell'assistenza sanitaria e delle tecnologie biomediche” attraverso, anche, la promozione della “costituzione di un Servizio della Qualità con l'obiettivo di portarlo alla certificazione secondo la norma ISO 9000”.
Le norme UNI EN ISO 9000 rappresentano lo strumento ideale per l’implementazione dei Sistemi di Qualità nelle strutture Sanitarie e Socio-Assistenziali ed in grado di dare valore aggiunto al nostro SSN, in quanto gli obiettivi ed i requisiti di base sono comuni a quelli dell’Accreditamento:
- Importanza data al miglioramento ed all’innovazione;
- Soddisfazione delle parti interessate, sia esse interne che esterne e soddisfazione e crescita professionale del personale;
- Importanza della valutazione dei risultati sia economici che di raggiungimento degli obiettivi, di altro genere, prefissati;
- Riconoscimento dell’importanza che le prestazioni erogate siano efficaci;
- Approccio per processi alla gestione del Sistema;
- Utilizzo di indicatori e di eventi sentinella per il monitoraggio e l’eventuale prevenzione/correzione di carenze del Sistema.
Per questi motivi Gemini Europa suggerisce un processo di erogazione del servizio conforme alla normativa UNI EN ISO 9001:2000 improntato su quattro punti fondamentali:
a. Migliorare le prestazioni del servizio attraverso l'attenta analisi dei processi gestionali, clinici ed assistenziali al fine di individuare, gestire e prevenire i rischi e migliorare l'interazione fra i diversi servizi.
b. Migliorare la soddisfazione del paziente/utente/cliente attraverso il riordino del sistema organizzativo (in ottica Vision) e la valutazione del livello di qualità percepita.
c. Aumentare l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni attraverso una precisa analisi di monitoraggio e misurazione del servizio erogato.
d. Ridurre i costi attraverso una gestione del processo di budget che integri produzione, costi e qualità dei risultati delle attività sanitarie e socio-assistenziali al fine di aumentare l'efficienza, la sicurezza e la qualità delle cure.
Lo scenario sanitario e socio-assistenziale, in Italia si è sempre caratterizzato per la sua complessità e delicatezza. Già da molti anni, i mass media, i pazienti/utenti, le amministrazioni e tutti quelli che in gergo anglosassone vengono chiamati stakeholders (parti interessate) hanno preso più coscienza del ruolo che essi hanno assunto all’interno di questa mega “struttura”.
Questa, in virtù anche dell’introduzione di nuovi standards normativi che impongono una revisione sostanziale ed un ripensamento dei modelli organizzativi e delle modalità di gestione ed erogazione dei servizi, deve sempre più essere integrata con il territorio in cui opera, essere gestita secondo standards manageriali ed incentrata al soddisfacimento delle aspettative dei propri “clienti”, sia implicite che esplicite.
La normativa di riordino del Sistema Sanitario Nazionale ha preso il via con il D.Lg. 502/92 il quale ha previsto (cfr. Titolo II, art. 10) l’adozione “in via ordinaria” del “metodo della verifica e revisione della qualità e della quantità delle prestazioni” ed ha dato alle regioni la competenza per definire i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi richiesti per l’esercizio delle attività sanitarie “con particolare riguardo alla introduzione ed utilizzazione di sistemi di sorveglianza e di strumenti e metodologie per la verifica di qualità dei servizi e delle prestazioni”. Il D.Lg. del 24/07/1995 ha fissato i contenuti e le modalità di utilizzo degli indicatori (cfr. art. 1) “quale strumento ordinario e sistematico per l'autovalutazione e la verifica dell'efficienza gestionale e dei risultati conseguiti nell'esercizio delle attivita' sanitarie”.
Il Decreto del Presidente della Repubblica n° 37 del 14/01/1997, premesso che la “Valutazione e miglioramento della qualità … hanno lo scopo di garantire all'utente che le prestazioni od i servizi ricevuti siano di buona qualità”, ha previsto la realizzazione di progetti “per iniziative di valutazione e miglioramento della qualità” che prevedano:
1) “l'identificazione di un problema (intesa come occasione di miglioramento);
2) la determinazione delle cause possibili;
3) la definizione dei criteri, degli indicatori e dei livelli soglia di buona qualità;
4) la progettazione e l'effettuazione di uno o più studi per precisare la differenza tra i valori attesi e quelli osservati nonché per identificare le cause di tale discrepanza;
5) la progettazione e l'effettuazione dell'intervento migliorativo;
6) la valutazione di impatto a breve e medio termine dell'intervento migliorativo nei confronti del problema affrontato;
7) la diffusione dei risultati a tutti gli interessati. Tali iniziative possono riguardare processi/esiti di prestazioni dirette agli utenti o processi/esiti delle attività di supporto (gestionali, organizzative, amministrative, etc.)”.
Ha definito le strutture che devono essere soggette all’autorizzazione all’esercizio (e rispondere ai requisiti per essere accreditate presso il Sistema Sanitario Nazionale):
a. le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale ivi comprese quelle riabilitative;
b. le strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuzie e/o post-acuzie;
c. le strutture sanitarie e socio-sanitarie che erogano prestazioni in regime residenziale e semiresidenziale;
d. gli stabilimenti termali;
e. gli studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie che erogano prestazioni di chirurgia ambulatoriale o svolgono procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o comportanti un rischio per la sicurezza del pazientre, nonché le strutture esclusivamente dedicate ad attività diagnostiche;
f. le attività di assistenza domiciliare.
Lo stesso decreto ha quindi stabilito i requisiti minimi relativi agli aspetti organizzativi delle strutture:
1. “politica, obiettivi ed attività
2. struttura organizzativa
3. gestione delle risorse umane
4. gestione delle risorse tecnologiche
5. gestione, valutazione e miglioramento della qualità, linee guida e regolamenti interni6. sistema informativo.
Il D.Lg. 229/99 ha introdotto quei concetti attraverso l’elaborazione dei quali le Strutture Sanitarie possono acquisire gli strumenti in grado di soddisfare queste nuove esigenze. In particolare, l’Articolo 8-octies - Controlli riporta che: “La Regione e le aziende unità sanitarie locali attivano un sistema di monitoraggio e controllo sulla definizione e sul rispetto degli accordi contrattuali da parte di tutti i soggetti interessati nonché sulla qualità della assistenza e sulla appropriatezza delle prestazioni rese”.
Anche il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004, ha posto, fra i propri obiettivi quello di “Garantire e monitorare la qualità dell'assistenza sanitaria e delle tecnologie biomediche” attraverso, anche, la promozione della “costituzione di un Servizio della Qualità con l'obiettivo di portarlo alla certificazione secondo la norma ISO 9000”.
Le norme UNI EN ISO 9000 rappresentano lo strumento ideale per l’implementazione dei Sistemi di Qualità nelle strutture Sanitarie e Socio-Assistenziali ed in grado di dare valore aggiunto al nostro SSN, in quanto gli obiettivi ed i requisiti di base sono comuni a quelli dell’Accreditamento:
- Importanza data al miglioramento ed all’innovazione;
- Soddisfazione delle parti interessate, sia esse interne che esterne e soddisfazione e crescita professionale del personale;
- Importanza della valutazione dei risultati sia economici che di raggiungimento degli obiettivi, di altro genere, prefissati;
- Riconoscimento dell’importanza che le prestazioni erogate siano efficaci;
- Approccio per processi alla gestione del Sistema;
- Utilizzo di indicatori e di eventi sentinella per il monitoraggio e l’eventuale prevenzione/correzione di carenze del Sistema.
Per questi motivi Gemini Europa suggerisce un processo di erogazione del servizio conforme alla normativa UNI EN ISO 9001:2000 improntato su quattro punti fondamentali:
a. Migliorare le prestazioni del servizio attraverso l'attenta analisi dei processi gestionali, clinici ed assistenziali al fine di individuare, gestire e prevenire i rischi e migliorare l'interazione fra i diversi servizi.
b. Migliorare la soddisfazione del paziente/utente/cliente attraverso il riordino del sistema organizzativo (in ottica Vision) e la valutazione del livello di qualità percepita.
c. Aumentare l'efficacia e l'efficienza delle prestazioni attraverso una precisa analisi di monitoraggio e misurazione del servizio erogato.
d. Ridurre i costi attraverso una gestione del processo di budget che integri produzione, costi e qualità dei risultati delle attività sanitarie e socio-assistenziali al fine di aumentare l'efficienza, la sicurezza e la qualità delle cure.
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