consulenza manageriale

sabato, aprile 26, 2008

CAR Sharing

Quello che segue è lo scenario per una “business simulation”, parte di un corso di formazione manageriale per una grande azienda italiana nel 2000 e l'idea dell'Intelligent Mobility System era stata concepita quasi 30 anni prima.

Siamo nell’anno 2006 in Virtland, un paese europeo con circa 30 milioni di abitanti, all’avanguardia nella net-economy. La net-economy ha costituito una vera rivoluzione: non più proprietà dei beni e dei servizi ma disponibilità degli stessi.
Il principio della disponibilità è stato studiato a fondo da Peter Available, premio Nobel per l’economia nel 2002, ed approfondito per la mobilità da James Simulcase attraverso simulazioni operative. Il principio della disponibilità di Available e la sua applicabilità sono stati oggetto di grandi dibattiti in Virtland soprattutto per la resistenza delle lobby dei produttori di mezzi di trasporto.
In Virtland nel 2002 circolavano, sarebbe meglio dire esistevano, circa 20 milioni di veicoli, vale a dire circa 65 auto ogni 100 abitanti, compresi vecchi e bambini. L’aria nei grandi centri urbani, 12 grandi città, era assolutamente irrespirabile nonostante additivi e marchingegni vari. La circolazione era diventata impossibile, si calcolava una velocità di non più di 2 Km. l’ora. Tutte le “trovate” per rendere più fluida la circolazione, fasce orarie, parcheggi a pagamento, sensi unici, eccetera, si dimostravano inefficaci. Anche il rendere illegale l’acquisto di un veicolo per chi non dimostrasse di possedere un garage, come già in Giappone negli anni ’90, non aveva ottenuto alcun risultato.
Nel febbraio del 2003 alcuni avvenimenti importanti costituirono la svolta decisiva. Le date sono ormai diventate storiche. Lunedì 3 febbraio 2003 nella città di Firstcity il traffico si bloccò completamente dalle 8 del mattino alle 18. Lo stesso fenomeno si ripeté di nuovo giovedì 6 nella stessa città e contemporaneamente in Secondcity con una durata maggiore dello stop, fino alle 21. Il lunedì successivo, 10 febbraio la circolazione si bloccò completamente in quattro delle principali città di Virtland e il blocco durò in media per 30 ore, sino al mercoledì 12. Il consiglio dei Ministri di Virtland si riunì alle 20 di mercoledì 12 febbraio e decretò il divieto di circolazione in tutto il paese ai veicoli privati per 16 giorni, vale a dire sino a sabato 2 marzo. Il problema era enorme e s'imponeva una soluzione drastica. Il ministro per la mobilità, John Mobile, di origine italiana, convocò al ministero James Simulcase per il giorno dopo, giovedì 13 e lo pose a confronto con una folta commissione di esperti e rappresentanti di varie organizzazioni industriali e sindacali. James Simulcase dimostrò che per la mobilità dei cittadini di Virtland, sarebbe stato sufficiente un numero di veicoli pari ad un decimo di quelli esistenti. L’idea era semplice: invece di acquistare ognuno un’auto propria, per poi usarla effettivamente in media meno di un’ora al giorno, molte persone condividono pochi veicoli da utilizzare individualmente su prenotazione ed in self service.
Dopo nove giorni di riunioni e dibattiti, venerdì 21 febbraio alle ore 20, in tempo per il notiziario televisivo, il governo di Virtland emanò la “legge sulla mobilità”, un solo articolo, ormai ben nota:
“A partire dal 1° gennaio 2004 la proprietà di qualsiasi mezzo a motore per la mobilità individuale è illegale.”
Dopo due anni è possibile affermare che il sistema funziona. Circolano attualmente nel paese solo 2 milioni di veicoli a motore. Una recente indagine presso un campione significativo di potenziali clienti ha dimostrato i vantaggi effettivi della legge 21 febbraio 2003. Solo il 10% degli intervistati ha dichiarato di preferire il sistema precedente. Sono poche le riserve di principio sollevate contro l’IMB (Intelligent Mobility System). Il dubbio più frequente riguarda l’effettiva disponibilità dei veicoli quando se ne abbia bisogno e sulla facilità di raggiungere i punti di stazionamento. In effetti, in ciascuna delle dodici città principali esistono al momento in media 50 punti di stazionamento.
Una altra recente indagine conoscitiva sulla soddisfazione dei clienti ha avuto buoni risultati. I clienti apprezzano puntualità, efficienza e gentilezza degli addetti al servizio ed in generale si ritengono soddisfatti per la manutenzione e la comodità dei veicoli. Due terzi dei clienti raggiungono il punto di stazionamento in meno di dieci minuti. Altro vantaggio significativo della legge 21 febbraio 2003 è una drastica riduzione del consumo di carburante con conseguente abbassamento del livello di inquinamento.
Le aziende che oggi si dividono il mercato dell’IMB sono cinque. I distributori sono centinaia sparsi su tutto il paese. I punti di stazionamento sono circa 600 in maggior parte concentrati nelle dodici città principali.

E' dal 2005 che finalmente il Car Sharing comincia a funzionare, molto timidamente, in Italia con alcune città all'avanguardia.



Riportiamo qualche dato ufficiale sul Car Sharing attualmente in Italia:
ICS (Iniziativa Car Sharing) è la struttura di coordinamento (Convenzione di Enti Locali) delle realtà locali del Car Sharing, con Statuto e Regolamento che ne definiscono gli scopi ed i principi fondamentali di funzionamento, promossa e sostenuta dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio con un finanziamento di circa nove milioni di euro, per fornire assistenza alle città che intendano sviluppare sistemi di Car Sharing.

Questa iniziativa si situa nell'ambito del decreto legge del 27 marzo 1998, attraverso il quale il Ministero dell'Ambiente e del Territorio ha voluto promuovere nel nostro Paese l'introduzione di servizi idonei a contrastare l'incidenza negativa del traffico veicolare sull'ambiente cittadino.


http://www.icscarsharing.it