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giovedì, dicembre 01, 2005

La Scuola, il nuovo servizio richiede: gestione della qualità

Pubblicato su Notiziario Gemini Europa ( http://www.geminieuropa.com ) Luglio 2001

…La scuola come un’azienda? …La scuola che si misura con gli standard di qualità richiesti alle aziende? …E perché?

Queste ipotetiche domande credo se le siano poste in molti. Ora, senza soffermarsi molto sulle differenze esistenti fra un’azienda, finalizzata a fare business, ed una scuola, finalizzata a produrre cultura, è interessante notare che questo processo è solo un adeguamento del Sistema scolastico italiano con il resto d’europa, quello più evoluto. Ovviamente anche in questo settore registriamo enormi distanze. La Francia, l’Inghilterra ma anche la Spagna offrono esempi di efficienza con le loro scuole certificate ed in continuo aumento. Tuttavia, qualcosa si muove. Molte, infatti, sono le scuole che iniziano a riflettere sul modo per offrire sempre più garanzie e rendere più appetibile e credibile l’offerta formativa.

Tutto ciò, trae origine dalla spinta esistente verso una reale autonomia didattica, organizzativa, finanziaria, di ricerca e sperimentazione che diviene oggi un obiettivo impegnativo ma fondamentale per le strutture formative. In questa ottica, l’efficienza e l’efficacia a livello organizzativo e gestionale, la qualità del sistema e dell’istruzione diventano il motore del miglioramento degli istituti scolastici, pubblici e privati.

Lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione ha avviato un progetto pilota per la “Diffusione della cultura della Qualità nella Scuola”.
Il progetto qualità vuole sostenere lo sviluppo di un modo nuovo di essere nella scuola che, attraverso la valorizzazione di tutte le risorse professionali interne, anzitutto si proponga di perseguire, con la massima efficacia ed efficienza possibili, gli obiettivi che le sono propri, sviluppando coerentemente i programmi d’azione e traducendoli in risultati identificabili e valutabili.

Come valutare la qualità dell'istruzione
Siamo più o meno abituati ormai all'idea che un prodotto dell'industria possa avere una certificazione, cioè possieda un livello garantito, uno standard di qualità. Ma ci trova ancora un po’ spaesati l'idea che ad avere un marchio di qualità sia una scuola. Eppure certificare la produzione di servizi caratterizza il sistema europeo. E per quanto paradossale possa sembrare, l’Italia, paese di storici disservizi, trova proprio in questo campo uno degli elementi caratterizzanti, oltre che una sfida per il futuro. Se in Giappone, paese di nascita della certificazione di qualità applicata all'industria, il substrato filosofico della ricerca della qualità è collegabile alla religione scintoista, in Europa la ricerca della qualità è strettamente correlata al problema della sicurezza.

Garanzia del servizio
Nella pubblica amministrazione l’esigenza della certificazione, cioè di fornire garanzie organizzative sul fornitura di un servizio nasce dalla legge sulle autonomie locali (142/90), quella sul decentramento, che dà il via alle autonomie, alle liberalizzazioni, alle privatizzazioni. Nasce proprio dall'autonomia infatti il filo diretto che lega i servizi a procedure standardizzate e controllabili.
Quello che fino ad oggi ha rallentato questo processo di miglioramento è la mentalità un po’ datata di chi si occupa di offerte formative. Lo sforzo maggiore sta proprio nel necessario cambio di mentalità: riuscire a cambiare l’atteggiamento dei docenti e del personale ma anche delle famiglie e degli studenti stessi.
Quello che oggi viene richiesto è di acquisire un’apertura ai bisogni dei clienti-allievi, ed una trasparenza che prima non era concepibile.
Sostanzialmente, la scuola oggi sta cambiando il suo approccio al servizio perché è il mercato a richiederlo. E trasparenza significa, tra l'altro, stabilire programmi con obiettivi minimi per ogni materia, definire griglie di valutazione per le prove, identificare figure responsabili per ognuno dei punti chiave del processo. E per finire è necessario valutare il grado di soddisfazione degli allievi, con opportuni test.
Per tutto questo un buon Sistema di Gestione della Qualità progettato sulle specifiche esigenze della scuola, sulla realtà territoriale in cui opera, sulle aspettative dei clienti/studenti è di immenso aiuto. Questo perché, per progettare al meglio un servizio, ancor di più un servizio come la scuola, è necessario determinare mansioni, ruoli e azioni destinate a verificare le scelte intraprese. Quindi un sistema di Gestione della Qualità, con le sue procedure, con le verifiche periodiche con le azioni destinate a favorire il miglioramento continuo può e deve dare un aiuto.
Cambiamenti profondissimi, in grado di far tremare dalle fondamenta metodi di insegnamento instaurati da sempre, cambiamenti che stravolgeranno l’approccio all’insegnamento divenendo così, finalmente, un vero momento di progettazione, di educazione, di valorizzazione delle risorse (docenti e studenti). Tutto questo ha un collegamento diretto con l'autonomia scolastica, potremmo dire che esiste un filo continuo tra innovazione, autonomia e qualità nella scuola.

Dunque scuole di qualità, scuole che si rinnovano nei modi e nei contenuti, sembra questa la sfida iniziata. Così come un’azienda, la scuola dovrà trovare da sola la strada da seguire per l’implementazione della Qualità, ovviamente per far questo e bene, è opportuno che si verifichino alcune condizioni:
1. La scelta volontaria e convinta della direzione;
2. La collaborazione attiva e propositiva di tutto il personale (docenti e collaboratori);
3. L’ascolto delle necessità dei clienti (studenti/famiglie);