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giovedì, dicembre 01, 2005

La Formazione? inizia la sfida.

Pubblicato su Notiziario Gemini Europa ( http://www.geminieuropa.com ) Aprile 2001

Il nuovo motore del commercio elettronico
Un dato ormai accettato e riconosciuto da tutti, anche dai più distratti, è che oggi lo sviluppo delle nuove tecnologie ha enfatizzato l’importanza delle risorse umane. Era Ora, commenterà qualcuno, era ora che si desse il giusto peso alle persone anziché alle macchine.
Il paradosso sembra evidente: nell’epoca di Internet, del lavoro a distanza, dell’email, delle teleconferenze dei siti Web pronti a vendere tutto con un semplice clic, sembra un ritorno al passato, e invece no, è esattamente il contrario: è un ritorno al futuro.
In effetti se ci si ferma per un attimo a pensare, non si può non essere d’accordo con questa elementare verità, proprio in queste circostanze “altamente tecnologiche” diviene ancora più indispensabile l’uomo con i suoi sentimenti, le sue intuizioni, il suo sapere.
Tutto questo farà senz’altro piacere a chi crede nell’indispensabilità dell’uomo a discapito della informatizzazione, ma realmente i due concetti sono uno la conseguenza dell’altro.
Oggi le potenzialità offerte dalla tecnologia sono enormi, ma per poter raccogliere questa opportunità è necessario innovare la struttura aziendale. Sono necessarie nuove competenze e nuovi comportamenti organizzativi del personale e a tutti i livelli. Questo perché oggi sta cambiando la natura stessa del lavoro: la gestione per processi, la delega, il lavoro in team, l’organizzazione a rete e il lavoro per progetti richiedono nuove competenze, maggiore sensibilizzazione e coinvolgimento di tutti i collaboratori, sostenuti da chiari orientamenti e valori espressi dalla Direzione aziendale.
Oggi dunque sembra giunto il momento di nuove figure professionali in grado di gestire il lavoro al meglio e con i nuovi strumenti. Oggi, si legge in ogni ricerca di settore, la carenza di nuove figure professionali capaci di sfruttare Internet è stimata intorno alle 50.000 unità, ed questa stima è destinata a salire a 150.000 nel 2002. Il problema diviene ancora più opprimente per le imprese di medie dimensioni che costituiscono gran parte del tessuto industriale italiano.
In un recente studio pubblicato su Internet (non ne ricordo la fonte) si rilevava che i posti di lavoro generati in Italia dall’Information and Comunication Technology (ICT) sono stati 20.000 nel ’99 e saranno 23.000 alla fine dell’anno2000, per arrivare a toccare 30.000 nel 2001.
Alcune delle nuove professioni della New Economy hanno un ruolo più specialistico e tecnico, altre invece più gestionale e strategico. Esempi di ruoli specialistici sono gli esperti programmatori di html, i network engineer, che controllano la gestione della rete, i security manager, per gestire gli aspetti legati alla sicurezza, i Web master per gestire gli aspetti tecnologici legati al sito ed al suo necessario aggiornamento, i system engineers per la gestione dei sistemi.
Parallelamente, sono necessarie nuove figure a prevalente contenuto gestionale: i project manager di progetti di e-business , che curano la realizzazione del prodotto multimediale e gestiscono i budget, i content manager, che identificano le risorse, le informazioni, il budget del progetto e ne controllano lo stato di avanzamento, gli esperti di comunicazione, i change manager, che analizzano l’impatto sull’azienda del nuovo business.
Dunque il rinnovamento delle professionalità esistenti riguarda tutti i livelli aziendali e tutte le funzioni organizzative dal marketing agli approvvigionamenti dalla produzione alla logistica. Ecco perché la formazione diviene il motore del cambiamento, sia rispondendo alle esigenze di sviluppo delle nuove professionalità, sia contribuendo alla riqualificazione e rinnovamento delle professionalità esistenti. Tutto il sistema formativo dev’essere coinvolto in questa duplice sfida. Per chi volesse il nostro personalissimo ed interessato suggerimento è: http://www.eformanager.com/ per approfondire nuovi metodi formativi e di aggiornamento.